Sono tornata nell'ultimo posto dove siamo stati io e te insieme.
Non ho fatto apposta, è capitato.
Il nostro tavolo era vuoto e io guardavo la sedia dove eri seduto tu, quel giorno, e mi sembrava quasi di vederti.
C'era il sole e le margherite e un sacco di bambini che correvano ridendo e gli alberi alti e scuri coi piccoli germogli verdi ed era talmente primavera che faceva quasi male.
Lì vicino c'era un ragazzo indiano che vendeva palloncini.
Mi sono seduta e ho preso un caffè e una bottiglietta di acqua gasata. Ogni tanto pensavo a te e guardavo il cielo, mi capita sempre questa cosa di ricordarmi di te e guardare in su, vai a saperlo il perché.
Poi ho visto un palloncino impigliato tra i rami, proprio sopra alla seggiola dove sei ancora seduto, in quella foto che ho fatto tanto tempo fa.
Poi il caffè non era buono come mi ricordavo.
Poi sono arrivati altri cinque indiani e hanno cominciato a litigare e a spintonarsi col venditore di palloncini e intanto un papà sgridava sua figlia a voce alta, in dialetto.
Allora era sempre primavera, ovviamente, ma non più così tanto.
Mi sono alzata e sono andata via.
Non mi sono voltata indietro neanche per un attimo.
buona settimana, è sempre bello leggerti.:-)
RispondiEliminaBuona settimana anche a te :)
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